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UN STRUCON
Giungendo a Masseris, piccola frazione di Savogna in provincia di Udine, e inerpicandosi a piedi per un’ora e mezza si può arrivare in Val Polaga: un luogo di pace e silenzi dove si trova un minuto laghetto, uno specchio d’acqua incastonato nel verde. Proseguendo l’ascesa, attraverso un bosco di faggi dopo un’altra ora e mezza si raggiunge la vetta del monte Matajur.
In questa piccola valle, tra la montagna e il paesino, Sandrino durante la primavera e l’estate del 2022 ha trovato il luogo ideale per portare al pascolo i suoi tori accompagnato dal suo cane Perlino. Siamo in un luogo ruvido, di una dolcezza riservata, quasi sgarbata; la vegetazione è folta, ricca di varietà di fiori e arbusti. Un recesso celato, raccolto e meditativo, dove non a caso da molti anni anche i monaci buddisti hanno trovato rifugio.
Sandrino è un pastore nato in laguna; nel 2000, dopo precedenti attività, ha deciso di dare una svolta alla propria vita e di dedicarsi anacronisticamente alla pastorizia. Una scelta dettata dall’amore per la natura e per la libertà; una vita dura, avulsa da schemi e conformismi, che propone quotidianamente il confronto con la propria interiorità, attraverso la solitudine e il silenzio. Le sue mani forti ma delicate si conformano a seconda delle esigenze più svariate e prevalentemente trasmettono senso di protezione e accoglienza.
In questo contesto ho provato a fissare la poesia sottile di una quotidianità semplice, ripetitiva, scandita dai ritmi solari e non dalle lancette dell'orologio. Mi sono posta in disparte, cercando di rendermi invisibile per non spezzare il fascino di una solitudine colmata e compensata dalla natura. Ho inseguito l'immagine di un uomo che, specchiandosi, si confonde col circostante. Ho respirato lunghe giornate di silenzi apparenti, riscoprendo il significato della parola sobrietà, una modalità di esistenza che non rende schiavi di molteplici oggetti non necessari e svela la libertà di vivere e godere in profondità le poche cose indispensabili.
In questa piccola valle, tra la montagna e il paesino, Sandrino durante la primavera e l’estate del 2022 ha trovato il luogo ideale per portare al pascolo i suoi tori accompagnato dal suo cane Perlino. Siamo in un luogo ruvido, di una dolcezza riservata, quasi sgarbata; la vegetazione è folta, ricca di varietà di fiori e arbusti. Un recesso celato, raccolto e meditativo, dove non a caso da molti anni anche i monaci buddisti hanno trovato rifugio.
Sandrino è un pastore nato in laguna; nel 2000, dopo precedenti attività, ha deciso di dare una svolta alla propria vita e di dedicarsi anacronisticamente alla pastorizia. Una scelta dettata dall’amore per la natura e per la libertà; una vita dura, avulsa da schemi e conformismi, che propone quotidianamente il confronto con la propria interiorità, attraverso la solitudine e il silenzio. Le sue mani forti ma delicate si conformano a seconda delle esigenze più svariate e prevalentemente trasmettono senso di protezione e accoglienza.
In questo contesto ho provato a fissare la poesia sottile di una quotidianità semplice, ripetitiva, scandita dai ritmi solari e non dalle lancette dell'orologio. Mi sono posta in disparte, cercando di rendermi invisibile per non spezzare il fascino di una solitudine colmata e compensata dalla natura. Ho inseguito l'immagine di un uomo che, specchiandosi, si confonde col circostante. Ho respirato lunghe giornate di silenzi apparenti, riscoprendo il significato della parola sobrietà, una modalità di esistenza che non rende schiavi di molteplici oggetti non necessari e svela la libertà di vivere e godere in profondità le poche cose indispensabili.
